Storie di Carta

E poi le divise non bastarono più.

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view post Posted on 3/6/2023, 20:18
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Mozzo

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“E poi le divise non bastarono più.”

Ci furono convocazioni inaspettate
e inaspettati raduni nelle vie
e violente partenze.

Torri di bagagli accumulati, fatti di fretta,
con dentro le storie di famiglia,
importanti come le scarpe della domenica,
o un collo di pelliccia o gli orecchini.

Non furono soltanto i poveri
quelli ammassati su treni
che non sarebbero tornati,
perduti nell’inferno dell’odio.

Ben altre erano le colpe,
o, a ben vedere, la colpa era una sola:
appartenere a una razza impura.

E le famiglie furono separate,
mariti, mogli, bambini e vecchi;
in un lampo i vecchi morirono,
i bimbi sopravvissuti apparvero vecchi.

Erano troppi, erano migliaia
e le divise con il numero cucito
si logoravano troppo in fretta:
a un certo punto non bastarono più.

Il capo delle belve trovò la soluzione:
usare la pelle al posto dei vestiti.
Un marchio indelebile tatuato nella carne,
numeri e lettere a definire l’identità.

Voi che negate la realtà dell’Olocausto,
guardate sulle braccia rugose,
cercate i segni di quel marchio
diventato ormai quasi illeggibile.

Le persone che li mostrano
sono sempre di meno:
il tempo non aspetta nessuno,
e loro hanno vissuto due volte.

Ma anche un unico esempio
sarà di prova e di stimolo
per gli scettici tutti
a chiedere perdono.



Il 14 giugno 1940 viene considerata la data d'inizio dell'attività del campo di Auschwitz-Birkenau, allestito in un quartiere abbandonato della città polacca meridionale di Oswiecim. Quel giorno arrivò un primo convoglio di 728 prigionieri politici polacchi. Ma fu solo nel dicembre 1941 che il tatuaggio venne "testato", principalmente sui prigionieri sovietici, contro cui si accanirono con particolare ferocia le SS: morirono difatti in gran numero - su 15mila internati, solo un migliaio sopravvissero.
Ad inizio 1943, il capo di Auschwitz, Rudolf Höss, decise di tatuare tutti i prigionieri, uomini e donne, ad eccezione di quelli tedeschi.
Il campo di Auschwitz-Birkenau, liberato dall'Armata Rossa 75 anni fa - il 27 gennaio 1945 - è il simbolo più noto al mondo della tragedia della shoah e dello sterminio di zingari, omosessuali, dissidenti, polacchi, sovietici e persone di circa 20 nazionalità diverse ed è stato anche l'unico campo di concentramento ad aver istituito il metodo più spregevole per identificare i prigionieri, segnandoli indelebilmente nella loro carne con un tatuaggio.
Rudolf Höss era Nato in una famiglia cattolica della Baviera; si iscrisse al Partito nazista nel 1922 e si arruolò nelle SS nel 1934, fino a divenire un medio gerarca. A lui si devono la rapida costruzione del campo e l'impiego del gas Zyklon B (acido cianidrico) nelle camere a gas per semplificare e velocizzare le uccisioni. Catturato dagli Alleati e testimone al processo di Norimberga, fu giudicato colpevole di crimini contro l'umanità dalla Corte Suprema di Varsavia e venne impiccato nel cortile del campo di Auschwitz il 16 aprile 1947.

tatuaggio







Edited by Shadowinthedark - 15/7/2023, 20:33
 
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view post Posted on 3/6/2023, 20:22
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granatiere granitico

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un aggiornamento...forniremo bombe che ammazzeranno civili yemeniti...
https://www.lindipendente.online/2023/06/0...ra%20in%20Yemen.
 
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view post Posted on 3/6/2023, 21:52
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Mozzo

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CITAZIONE
un aggiornamento...forniremo bombe che ammazzeranno civili yemeniti...
www.lindipendente.online/2023/06/0...ra%20in%20Yemen

Il mercato delle armi è un oceano profondo e l'Italia solo uno degli squali più piccoli che ci sguazzano dentro. >_<
Francamente, dubito che qualcuno trovi la soluzione prima che scoppi la terza guerra mondiale e allora le armi vendute ai nemici ci si ritorceranno contro mentre quelle vendute agli amici serviranno a poco contro le bombe nucleari di nuova generazione.
Forse, dico forse, tra noi comuni mortali si salveranno solo gli Svizzeri che, previdenti, si sono costruiti i bunker sotto casa.

Detto questo, carissimo, mi spieghi che c'azzecca il tuo aggiornamento, benché importante per il messaggio che vuoi lanciare, con la mia poesia? :=/:
 
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view post Posted on 4/6/2023, 04:28
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Capo della Corporazione del Vascello, a lui tutti devono fiducia, lealtà, ma soprattutto rispetto. A lui spetta l’intrattenimento delle Sirene e delle altre Creature del Mare, nonché di tutti i Fantasmi e le Fantasmine d’Autore.

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Molti luoghi.. nessuno dei quali, in fondo, mi è poi tanto lontano!:-)

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Buongiorno!
Stavo giusto entrando per dare il benserv... ehm, il benvenuto al gentile nuovo Fantasma D'autore che ci ha onorati arruolandosi volontariamente nella nostro Ciurmaglia (il realtà, Scribby, il Signor Stone ed io lo abbiamo ben inciuccato di rum e vini finissimi -si legga la sua enologica presentazione! Ahah!- e poi, trasportato sul Vascello... ha berciato un po' appellandosi alla Convenzione di una sua zia, credo, certa Ginevra; ma avendo notato oscure penne (erano pinne, ma fa istess!;-) solcanti i marosi, ha ritenuto più acconcio e... salutare rimanere con noi, ergo ora mi appresto ad indossare la Divisona di Gran Montura (prima devo togliermi il pigiamone con gli orsacchiotti e gli anatroccoli, ma ci metto poco, daje!;-) per officiare la Cerimonia di Benvenuto, voilà!:-)

Tuttavia, mi giunse notifica di novella poesia e quindi ecchime, il resto a tra un attimo...

Ragazzi, ma quanto è bella?!
Talmente tanto che potrei (magara:-) averla scritta io, cavoli!

Lo ammetto: mi ero stupito che manco un rigo piccino piccino picciò fosse apparso all'orizzonte della Crociera tatuata, in merito a quegli infami graffiti di odio alfanumerici che furono appunto i tatuaggi infissi sulla pelle e sulle anime dei detenuti dei lager (non solo nazisti, se volessimo indagare, ma limitiamoci a quelli che bastano e avanzano, ahimè!).

Bene, non so di chi sia, ma per me è un capolavoro, un Bignami dell'Orrore che apprezzo infinitamente, sia come p(r)oesia ché per me tale è (intrisa di poetico afflato doloroso ed intenso, ma anche piena di prosa illustrativa non meno graffiante).
A me non sarebbe servito lo spoiler, ma bene fece Cappy a consentirlo (come da regolamento, del resto) perché se a nessuno immagino sia sconosciuto il nome infamissimo di Auschwitz-Birkenau non tutti ricorderanno forse il bieco SS-Obersturmbannführer Rudolf Höß , qui egregiamente ricordato e consegnato alla Damnatio Memoriae dei cuori onesti e puri.

Se devo dire due cose dal punto di vista formale che esuli dal contenuto, ebbene, da non poeta DOC il dirò:-)

In primis lo trovo un testo splendidamente musicabile, tipo Guccini, per intenderci.

Mi ha anche ricordato Simone Cristicchi, con il suo "Magazzino 18" che non c'entra nulla (forse) con il tema della poesia qui rappresentata ma tant'è; il che vale anche, devo dirlo, per le bellissime ballate di Leo Valeriano.

Anche però vorrei ricordare De Gregori con il suo "Il cuoco di Salò", perché non è questione di agiografia politica e ideologica, ma di dramma, e i drammi veri, come i morti innocenti, non hanno altro colore che il Nero del lutto e il Rosso del sangue ingiustamente versato.

Però, permettetemi di dirlo, non posso qui dimenticare due grandi Firme che ci hanno onorato e ci onorano sempre: il nostro amato Fratacchione e il carissimo Bob.n

Poeti di alta vaglia che hanno saputo interpretare il Dolore universale in modo perfetto e con una compartecipazione non comune.

Naturalmente, spulciando qui e là, si trovano perle rare anche in altri autori in entrambe le sezioni, anche extra crocieristiche, ma d'emblée loro due mi son saliti alla penna...

Chi ne volesse ricordare altri, è felicemente libero ed anzi pregato di farlo, ovviamente.
Bravo/a!
Complimenti e di filato in rosa!
Andy


P.s. Ponzo è uno strano tipo... non ho capito ancora se è un coclone (il che è sicuro,ma intendo qui da noi, ovviamente 😁) o altro...
Per ora non ha fatto cose gravi, quindi al momento non lo banniamo,ma credo il suo destino sia segnato, porazzo! Ahah!


Edited by AndreaEmiliani - 4/6/2023, 09:45
 
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view post Posted on 4/6/2023, 11:52
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Mozzo

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Nuovamente grazie Andrea per aver riportato qui il tuo commento. <3

Ovviamente prima non potevo rispondere: lo faccio ora.

CITAZIONE
Lo ammetto: mi ero stupito che manco un rigo piccino piccino picciò fosse apparso all'orizzonte della Crociera tatuata, in merito a quegli infami graffiti di odio alfanumerici che furono appunto i tatuaggi infissi sulla pelle e sulle anime dei detenuti dei lager

E' stata la prima cosa a cui ho pensato quando ho visto il tema, purtroppo trovare l'ispirazione in questo caso è stato facile :(

CITAZIONE
In primis lo trovo un testo splendidamente musicabile, tipo Guccini, per intenderci.

Beh, Guccini è di fatto un cantastorie, per esprimersi ha usato spesso la ballata (che, con la chitarra utilizzata in modo egregio come fa lui e coadiuvato da Flaco Biondini, chitarrista grandissimo, sono come cacio e pepe), la rima e i tre versi ripetuti a fine strofa.

Qui i versi sono liberi, senza metrica e senza rima, quindi musicarli è più difficile.

Anche a me è venuta in mente la sua produzione, in particolare quel capolavoro di cui ho postato il video ("Auschwitz" ovvero "La canzone del bambino nel vento") nella versione presentata dal vivo con Dall'Oglio (all'inizio i Nomadi cantarono molti dei suoi pezzi perché, incredibile a dirsi, lui era troppo timido per presentarsi sul palco a causa della "r", un pelino moscia). Spesso faceva da chitarrista aggiunto in sede di registrazione.
Il pezzo uscì nel lontano 1967 in un album storico, il suo primo, "Folk beat n. 1": in copertina c'è, credo, l'unica foto in cui appare senza barba.

CITAZIONE
Mi ha anche ricordato Simone Cristicchi, con il suo "Magazzino 18" che non c'entra nulla (forse) con il tema della poesia qui rappresentata ma tant'è

C'entra tanto, invece, perché pure lì si affronta il tema di tutto quello che i deportati hanno dovuto abbandonare (anche in termini materiali) e di come debbano essersi sentiti nel farlo. Queste persone, soprattutto agli inizi, erano convinte di dover affrontare un normale viaggio e hanno permesso loro di fare le valigie; poi sono state ammassate sui treni e gli oggetti accatastati alla meglio o lasciati nelle stazioni, alla mercé degli sciacalli.

Cristicchi è in gamba, ha anche avuto il merito di portare a Sanremo (!) un brano che affronta il tema della malattia mentale e che, non so come, è pure risultato vincitore. Su questo argomento ha anche scritto un libro, una sorta di diario legato a un periodo di tempo personalmente passato nei CIM, dove ha avuto modo di conoscere tanti "personaggi" strani che erano, in realtà, solo persone con problemi, spesso non risolvibili.

CITAZIONE
Leo Valeriano

Di lui, per restare in argomento, mi sovvengono "Marinai" e "Budapest"; quest'ultima ricorda molto la "Primavera di Praga" di gucciniana memoria.

CITAZIONE
Anche però vorrei ricordare De Gregori con il suo "Il cuoco di Salò", perché non è questione di agiografia politica e ideologica, ma di dramma, e i drammi veri, come i morti innocenti, non hanno altro colore che il Nero del lutto e il Rosso del sangue ingiustamente versato.

De Gregori è un altro pilastro della canzone d'autore italiana (ci sono pilastri anche tra i non cantautori? Sì, dai, bravi interpreti ne abbiamo; autori di nuova generazione un po' meno, o forse sono io che vivo di ricordi e, come dice Vecchioni: "Non appartengo più").
La sua "Il cuoco di Salò" esamina le cose dal punto di vista di un uomo semplice (o forse non così semplice) ed esprime le sue considerazioni riguardo alla guerra.
De Gregori aveva già ribadito più volte il suo pensiero in tal senso, per esempio nella strepitosa "Generale" o nella, meno nota, ma molto poetica, "San Lorenzo".

Anzi, guarda, è troppo bella: visto che mi è venuta in mente, posto il video.



Edited by MoonlightShadowinthedark - 4/6/2023, 14:02
 
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